Scopriamo i nuovi LEA: la grande novità del SSN a partire dal 2025

Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) eroga le prestazioni in base ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ovvero l’insieme dei servizi che devono essere garantiti a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di un ticket. I LEA sono stati aggiornati nel 2017 con il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio, introducendo importanti novità in termini di prestazioni, criteri di accesso e organizzazione dell’assistenza.

La reale implementazione del DPCM 12.01.2017 ha dovuto però aspettare l’approvazione del Decreto Tariffe, avvenuta il 25 novembre 2024, che ha stabilito i costi a carico del SSN nell’erogazione dei nuovi LEA, rendendoli quindi effettivi a partire dal 2025.

Caratteristiche dei nuovi LEA

Questo decreto sostituisce integralmente il precedente DPCM del 29 novembre 2001 e determina l’aggiornamento dei LEA secondo i principi enunciati nel Patto per la salute 2014-2016 (equità, innovazione e appropriatezza, nel rispetto degli equilibri di bilancio pubblico). La Legge di stabilità 2016 ha quantificato l’impatto economico della revisione, prevedendo un aumento di spesa non superiore a 800 milioni di euro annui per l’adeguamento del SSN alle nuove prestazioni da garantire ai cittadini; bisogna sottolineare che le Regioni possono utilizzare risorse proprie per offrire servizi aggiuntivi rispetto a quelli inclusi nei LEA.

Il DPCM 12.01.2017 individua tre livelli di intervento per i LEA :

  • Prevenzione collettiva e sanità pubblica: include tutte le attività di prevenzione rivolte alla collettività ed ai singoli, come la tutela della salute nei luoghi di lavoro, la sicurezza alimentare e i programmi di screening;
  • Assistenza distrettuale: comprende le attività ed i servizi sanitari e socio-sanitari diffusi sul territorio, come la medicina di base, l’assistenza farmaceutica e l’assistenza domiciliare;
  • Assistenza ospedaliera: include le attività di Pronto Soccorso, Ricovero ordinario, Day surgery, Day hospital e Riabilitazione;

Le principali novità rispetto al precedente DPCM del 2001 possono essere raggruppate nelle seguenti aree tematiche:

Specialistica ambulatoriale:

  • Inclusione di nuove prestazioni ad alto contenuto tecnologico (adroterapia, esami per la diagnosi di celiachia, ecc.) ed eliminazione di quelle obsolete;
  • Introduzione di prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) con copertura totale del SSN;
  • Aggiornamento dell’elenco delle prestazioni di genetica e introduzione della consulenza genetica;

Assistenza protesica:

  • Inserimento di nuovi dispositivi tecnologicamente avanzati per garantire l’autonomia dei disabili;
  • Inclusione di ausili informatici e di comunicazione, apparecchi acustici digitali, attrezzature domotiche e arti artificiali a tecnologia avanzata;

Malattie rare e croniche:

  • Introduzione di oltre 110 nuove malattie o gruppi nell’elenco delle malattie rare;
  • Aggiunta di sei nuove patologie esenti nell’elenco delle malattie croniche e invalidanti;
  • Inclusione di alcune prestazioni per la fibromialgia e l’endometriosi;

Vaccinazioni e screening:

  • Introduzione di nuovi vaccini (anti-Pneumococco, anti-Meningococco, anti-Varicella) ed estensione del vaccino per il Papillomavirus agli adolescenti maschi;
  • Screening neonatale esteso, obbligatorio e gratuito per quasi 50 malattie metaboliche ereditarie rare;

Assistenza farmaceutica:

  • Introduzione della “farmacia dei servizi”;
  • Garanzia della fornitura di farmaci generici;
  • Distribuzione diretta dei farmaci attraverso i servizi territoriali e ospedalieri;

Assistenza domiciliare:

  • Articolazione delle cure domiciliari in quattro livelli di complessità;
  • Introduzione delle cure palliative domiciliari;

Assistenza integrativa:

  • Introduzione di nuovi dispositivi medici monouso, come medicazioni avanzate per le lesioni da decubito;

Appropriatezza clinica:

  • Individuazione di “condizioni di erogabilità” per alcune prestazioni;
  • Obbligo per il medico di riportare sulla ricetta la diagnosi o il sospetto diagnostico .

Categorie specifiche di applicazione dei LEA

Inoltre il DPCM 12.01.2017 ha dedicato una sezione specifica all’assistenza sanitaria di particolari categorie di cittadini, come ad esempio quelle indicate nel Capo VI:

  • Persone con disabilità: il DPCM conferma l’erogazione delle prestazioni previste dalla normativa vigente, garantendo l’accesso ai servizi sanitari e sociali, la presa in carico della persona e la valutazione multidimensionale dei bisogni;
  • Persone con disturbi dello spettro autistico: il DPCM prevede l’aggiornamento dei LEA con l’inserimento di prestazioni per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico;
  • Persone che necessitano di cure palliative: il DPCM prevede l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, garantendo percorsi assistenziali domiciliari e residenziali.

Tappe cronologiche dell’aggiornamento LEA

Il processo di aggiornamento dei LEA è stato lungo e complesso. Dopo la definizione dei primi LEA nel 2001, diversi tentativi di aggiornare i nomenclatori non sono andati a buon fine. La necessità di una nuova definizione dei LEA è stata riconosciuta dal Patto per la salute 2014-2016, che ne ha disposto l’aggiornamento entro il 31 dicembre 2014 .

I lavori per la predisposizione del DPCM 12.01.2017 si sono svolti tra Aprile e Dicembre 2014, con la partecipazione di Ministero, Regioni ed associazione A.Ge.Nas, ma le risultanze hanno richiesto un ulteriore periodo di approfondimento prima di essere convertite in decreto legge.

Tuttavia la reale applicazione dei nuovi LEA è stata bloccata fino ad ora a causa della mancata approvazione del Decreto Tariffe, ovvero l’aggiornamento normativo che avrebbe dovuto stabilire le tariffe da attribuire ad ogni singolo LEA per la sua erogazione da parte del SSN; una delle motivazioni del ritardo risiede nella difficoltà ad uniformare i vari Servizi Sanitari Regionali (SSR), diversi per caratteristiche ed esigenze.

Con l’approvazione del Decreto Tariffe da parte della Conferenza Stato-Regioni il 12 novembre 2024, entrato poi in vigore il 30 dicembre 2024, è stato possibile sbloccare l’erogazione dei LEA già previsti dal DPCM 12.01.2017.

L’aggiornamento dei LEA avrà un impatto significativo sul funzionamento del SSN e dei SSR. Tra i benefici auspicati possiamo includere:

  • Maggiore equità nell’accesso alle cure: i nuovi LEA garantiscono a tutti i cittadini l’accesso a prestazioni e servizi essenziali, riducendo le disuguaglianze territoriali;
  • Accesso all’innovazione: i nuovi LEA includono prestazioni tecnologicamente avanzate, permettendo ai cittadini di beneficiare delle innovazioni in campo medico;
  • Miglioramento della qualità dell’assistenza: i nuovi LEA promuovono l’appropriatezza clinica e la presa in carico del paziente, con l’obiettivo di migliorare gli esiti delle cure;

D’altra parte, l’implementazione dei nuovi LEA pone anche delle sfide:

  • Sostenibilità economica: l’ampliamento delle prestazioni garantite dai LEA richiede un’attenta gestione delle risorse per evitare di compromettere la sostenibilità del SSN;
  • Aumento delle liste d’attesa: l’introduzione di nuove prestazioni potrebbe comportare un aumento delle liste d’attesa, soprattutto nelle Regioni con maggiori difficoltà organizzative;

L’aggiornamento dei LEA ha rappresentato un enorme passo in avanti per il funzionamento del SSN; vale la pena segnalare la presenza di un progetto in corso per introdurre un altro importante aggiornamento normativo: la sostituzione dei codici di codifica SDO, passando dalla classificazione internazionale ICD9 a quella ICD10.

La classificazione ICD (International Classification of Diseases) è lo standard internazionale per la codifica delle cause di mortalità e morbosità; tale classificazione è uno strumento fondamentale per la raccolta e l’analisi dei dati sanitari, permettendo di confrontare le statistiche sulle cause di morte e malattia tra diversi Paesi e su diversi piani temporali.

In Italia, è attualmente in uso l’ICD-9-CM per la codifica delle diagnosi nelle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) . Il Ministero della Salute, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e il Centro Collaboratore Italiano dell’OMS per la Famiglia delle Classificazioni Internazionali (CCIOMS) , sta lavorando all’introduzione dell’ICD-10 per la codifica della morbosità; questo processo prevede l’aggiornamento dell’ICD-10 alla versione italiana e la sua sperimentazione negli ospedali italiani .

La transizione dall’ICD-9-CM all’ICD-10 comporta diverse sfide, tra cui la formazione dei codificatori e l’aggiornamento dei sistemi informatici . Tuttavia, l’adozione dell’ICD-10 offre numerosi vantaggi:

  • Maggiore specificità e dettaglio nella descrizione delle diagnosi: migliora la qualità dei dati sanitari, permette analisi più accurate e supporta la ricerca;
  • Migliore gestione sanitaria: consente di monitorare l’incidenza e la prevalenza delle malattie, valutare l’efficacia dei trattamenti e pianificare interventi di sanità pubblica;
  • Miglioramento dei processi di rimborso: la maggiore specificità dei codici ICD-10 consente di definire in modo più accurato le prestazioni erogate e di migliorare i processi di rimborso;
  • Standardizzazione internazionale: facilita lo scambio di informazioni mediche e la collaborazione tra professionisti di diversi Paesi;

È importante notare che l’OMS nel frattempo ha rilasciato l’ICD-11, caratterizzato da nuove funzionalità e maggiore precisione descrittiva.

aggiornamento nuovi LEA

In conclusione, l’aggiornamento dei LEA ha appresentato una novità importante per garantire ai cittadini l‘accesso a prestazioni più appropriate ed innovative, ed allo stesso tempo migliorare l’efficienza del SSN.

D’altra parte è necessario un monitoraggio costante della loro applicazione per poter realmente assicurare l’equità nell’accesso alle cure e la sostenibilità del sistema, tenendo anche presente le iniziali difficoltà che potrebbero presentare alcuni SSR nell’adeguamento ai nuovi standard.

Nell’immediato futuro potrebbe registrarsi anche un altro aggiornamento normativo con il passaggio alla codifica ICD10 per la compilazione delle SDO ospedaliere, si tratta però di un progetto in corso e non privo di difficoltà procedurali.

Vale la pena sottolineare che la revisione dei LEA e l’ eventuale adozione dell’ICD-10 sono solo alcuni degli aggiornamenti necessari per avviare un processo più ampio di riforma del SSN, allo scopo di garantire la sostenibilità, l’equità e la qualità dell’assistenza sanitaria per tutti i cittadini

Redazione MedQuest

Referenze bibliografiche

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12 gennaio 2017 – Gazzetta Ufficiale, www.gazzettaufficiale.it

Cosa sono i LEA – Ministero della Salute, www.salute.gov.it

I nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA) – Documentazione parlamentare,temi.camera.it/leg17

SPECIALE. Ecco i nuovi Lea. Costeranno 771,8 milioni. Dopo ok delle Regioni, ora manca solo il sì finale del Mef. I nuovi documenti – Quotidiano Sanità, www.quotidianosanita.it

Rinviata l’entrata in vigore dei LEA. Molte le critiche e le pressioni sul Governo, www.osservatoriomalattierare.it/news

ICD-10-CM | Classification of Diseases, Functioning, and Disability – CDC, www.cdc.gov

Sistema di codifica ICD‐9‐CM – Fascicolo Sanitario Elettronico, www.fascicolosanitario.gov.it

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