L’analisi statistica dei dati sanitari italiani si avvale da anni del sistema ICD-9 CM, che deriva dal sistema di classificazione internazionale delle malattie, dei traumatismi e delle cause di morte ICD, sviluppato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
I primi tentativi di stilare una classificazione sistematica della materia cominciano a metà dell’Ottocento e la prima lista di cause di morte ufficiale è l’International List of Causes of Death scritta dall’Istituto statistico internazionale nel 1893.


Storia della classificazione ICD-9 ed ambiti di utilizzo
La nona revisione ICD (ICD-9) viene approvata nel 1975 ed è quella attualmente in uso In Italia nella versione ICD-9 CM , l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) ha curato la sua traduzione e pubblicazione.
Questo sistema viene utilizzato per statistiche mediche, ricerche epidemiologiche e pianificazione sanitaria.

Uno degli ambiti più rilevanti di utilizzo degli ICD-9-CM in Italia è la codifica delle informazioni cliniche, con particolare riferimento alle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), un documento che riassume i dati sanitari raccolti durante il ricovero del paziente e viene stilato alla sua dimissione.
L’importanza del sistema SDO deriva dal suo impiego per il rimborso delle prestazioni ospedaliere.
Passaggio da ICD-9 ad ICD-10
Le istituzioni governative italiane stanno organizzando il passaggio dall’ICD-9-CM all’ICD-10, tale cambiamento consentirà un miglioramento significativo del modo con cui vengono codificate le informazioni sanitarie. Tra gli aspetti più importanti dell’aggiornamento possiamo includere la maggiore precisione delle informazioni codificate da ICD-10, offrendo una classificazione più precisa delle diagnosi e delle procedure.
Il passaggio è fondamentale per allineare l’Italia agli standard internazionali e per migliorare la qualità dei dati sanitari; d’altra parte l’implementazione dell’ICD-10 richiede un notevole sforzo in termini di formazione del personale sanitario e di adeguamento dei sistemi informativi.
Da questo punto di vista, il SSN ha da poco concluso un altro passaggio fondamentale con l’adozione dei nuovi LEA, stabiliti nel DPCM 12.01.2017 ed entrati in vigore dal 2025 dopo l’approvazione del Decreto Tariffe.

Nel frattempo l’OMS ha già rilasciato l’ICD-11; il nuovo sistema di classificazione dedica maggiore attenzione alla rilevazione dei problemi di sicurezza nello svolgimento delle attività mediche, aggiunge capitoli nuovi e revisiona alcuni capitoli precedenti, riporta i più recenti progressi nella ricerca medica.
Redazione MedQuest