Il dolore è una condizione morbosa, a genesi multifattoriale, che affligge milioni di pazienti ogni giorno e determina un’elevata frequenza del ricorso a consulti medici e prescizioni di terapie farmacologiche.
Il Brief Pain Inventory (BPI) rappresenta uno strumento di autovalutazione multidimensionale degli stati dolorosi, ampiamente utilizzato in ambito clinico e di ricerca per valutare il dolore in modo rapido ed efficace.
La versatilità del BPI si manifesta nella sua applicabilità in una vasta gamma di condizioni dolorose e popolazioni di pazienti. Tra gli ambiti di utilizzo più comuni si annoverano:
- Dolore Cronico: Il BPI è frequentemente impiegato nella valutazione del dolore cronico di varia eziologia, come il dolore neuropatico, il dolore muscoloscheletrico cronico (ad esempio, lombalgia cronica, artrosi), la fibromialgia e il dolore associato a malattie croniche come il cancro e l’HIV/AIDS. Permette di monitorare l’intensità del dolore nel tempo, valutare l’impatto del dolore sulle attività quotidiane e la qualità della vita, e misurare la risposta ai trattamenti.
- Dolore Acuto: Sebbene originariamente sviluppato per il dolore cronico, il BPI può essere adattato per valutare il dolore acuto, in particolare in contesti post-operatori, traumatici o durante episodi di dolore acuto ricorrente come l’emicrania. In questi casi, può fornire una valutazione rapida dell’intensità del dolore e del sollievo ottenuto con gli interventi terapeutici.
- Dolore Oncologico: Il BPI è uno strumento fondamentale nella gestione del dolore nei pazienti oncologici. Consente di valutare la prevalenza, l’intensità e le caratteristiche del dolore correlato al cancro, nonché l’impatto del dolore sulla funzionalità fisica, sull’umore, sul sonno, sulle relazioni interpersonali e sul godimento della vita. È utile per guidare le decisioni terapeutiche e monitorare l’efficacia degli interventi palliativi.
- Ricerca Clinica: Il BPI è ampiamente utilizzato come outcome measure negli studi clinici volti a valutare l’efficacia di nuove terapie farmacologiche, interventi non farmacologici (come la fisioterapia, la terapia occupazionale, la psicoterapia) e approcci integrativi per la gestione del dolore. La sua validità e affidabilità lo rendono uno strumento robusto per la raccolta di dati.
- Ricerca comparativa: Il BPI è stato tradotto e validato in numerose lingue e culture, il che ne attesta l’adattabilità e l’utilità in contesti internazionali e con popolazioni diverse. Questo lo rende uno strumento prezioso per la ricerca comparativa e per la pratica clinica con pazienti provenienti da background culturali differenti.


Vantaggi del Brief Pain Inventory
- Brevità e Facilità di Somministrazione: Il BPI è uno strumento conciso che richiede solo pochi minuti per essere completato, riducendo il carico sul paziente e sul personale sanitario.
- Multidimensionalità: Fornisce informazioni non solo sull’intensità del dolore (attraverso scale numeriche e analogiche visive) ma anche sull’impatto del dolore su diverse aree della vita del paziente, come l’attività generale, l’umore, la deambulazione, il lavoro, il sonno, le relazioni interpersonali ed il godimento della vita.
- Validità e Affidabilità: Numerosi studi hanno dimostrato la validità e la buona affidabilità del test, inoltre si conferma efficiente anche nel retest, ovvero sensibile per il cambiamento nel tempo.
- Adattabilità Culturale: La disponibilità di traduzioni e validazioni in diverse lingue e culture ne facilita l’utilizzo in contesti internazionali e con popolazioni eterogenee.
- Utilità clinica e di Ricerca: Il BPI è uno strumento prezioso sia per la pratica clinica quotidiana, aiutando nella valutazione e nel monitoraggio dei pazienti, sia per la ricerca, fornendo dati standardizzati e comparabili.
- Facilità di Interpretazione: I punteggi ottenuti dal BPI sono generalmente facili da interpretare e possono essere utilizzati per monitorare la risposta al trattamento e per comunicare efficacemente con il paziente e con altri professionisti sanitari.
Svantaggi e limitazioni del Brief Pain Inventory
Nonostante i suoi numerosi vantaggi, il BPI presenta anche alcuni svantaggi e limitazioni che è importante considerare:
- Natura Soggettiva: Come tutti gli strumenti di autovalutazione, il BPI si basa sulla percezione soggettiva del paziente, che può essere influenzata da fattori psicologici, emotivi e culturali.
- Informazioni limitate sulle caratteristiche qualitative del Dolore: Sebbene valuti l’intensità e l’interferenza, il BPI non fornisce informazioni dettagliate sulla qualità del dolore (ad esempio, lancinante, bruciante, sordo), sulla sua localizzazione precisa o sui fattori che lo esacerbano o lo alleviano. Altri strumenti più specifici possono essere necessari per ottenere queste informazioni.
- Dipendenza dalla Capacità Cognitiva e Comunicativa del Paziente: L’accuratezza delle risposte al BPI dipende dalla capacità del paziente di comprendere le domande e di comunicare in modo efficace. Pazienti con deficit cognitivi o difficoltà linguistiche potrebbero avere difficoltà a compilare il questionario.
- Non adatto a tutti i pazienti: In alcuni casi, come nei pazienti in stato critico, nei bambini molto piccoli o in pazienti con gravi disturbi psichiatrici, l’autovalutazione tramite BPI potrebbe non essere fattibile o affidabile.
- Necessità di integrazione con altre valutazioni: Il BPI dovrebbe essere considerato come parte di una valutazione più completa del paziente con dolore, che includa l’anamnesi, l’esame fisico e, se necessario, ulteriori indagini diagnostiche e valutazioni psicologiche.


Compilazione del questionario per valutare il dolore
La somministrazione del Brief Pain Inventory (BPI) è un processo relativamente semplice e può essere effettuato sia in formato cartaceo che tramite intervista.
Ecco i passaggi generali per la somministrazione:
Somministrazione (Auto-compilazione):
- Guidare attraverso le istruzioni: Chiedere al paziente di leggere attentamente le istruzioni all’inizio del questionario. Assicurarsi che comprenda come utilizzare le scale di valutazione (scale numeriche da 0 a 10, dove 0 indica “nessun dolore” e 10 indica “il dolore più intenso immaginabile”).
- Rispondere alle domande: Incoraggiare il paziente a rispondere a tutte le domande nel modo più accurato possibile, basandosi sulla sua esperienza di dolore durante il periodo di tempo specificato (solitamente “nell’ultima settimana” o “nelle ultime 24 ore”, a seconda della versione e dello scopo della valutazione).
- Disegno del dolore: è presente un diagramma del corpo in cui si chiede al paziente di colorare le aree in cui sente dolore e di indicare con una “X” l’area dove il dolore è più intenso.
- Intensità del dolore: Il paziente dovrà valutare l’intensità del suo dolore in diversi periodi temporali, dal più recente al più distante :
- Interferenza del dolore: Il paziente dovrà valutare quanto il dolore ha interferito con diversi aspetti della sua vita nell’ultimo periodo, utilizzando anche in questo caso una scala da 0 a 10
- Trattamenti e sollievo: Il questionario presenta domande sui trattamenti farmacologici che il paziente sta assumendo per il dolore e sulla loro efficacia percepita.
NB: la somministrazione può svolgersi anche come intervista guidata da parte dell’operatore sanitario
Considerazioni Importanti per la verifica delle informazioni riportate:
- Periodo di riferimento: Assicurarsi che il paziente comprenda chiaramente il periodo di tempo a cui si riferiscono le domande (ad esempio, “nell’ultima settimana”).
- Chiarimenti: Essere disponibili a rispondere a eventuali domande del paziente senza influenzarne le risposte.
- Coerenza: Se il BPI viene somministrato più volte nel tempo, è importante cercare di mantenere una certa coerenza nel modo in cui vengono poste le domande (se tramite intervista).
Seguendo queste linee guida, il BPI può essere somministrato in modo efficace per ottenere una valutazione completa e multidimensionale dell’esperienza dolorosa del paziente.
Società internazionali ed istituzione sanitarie che raccomandano l’utilizzo del BPI per la valutazione degli stati dolorosi
Diverse società e iniziative raccomandano l’uso del Brief Pain Inventory (BPI) per la valutazione del dolore in vari contesti:
- The World Health Organization (WHO): Il Pain Research Group del WHO Collaborating Centre for Symptom Evaluation in Cancer Care ha sviluppato il BPI specificamente per i pazienti oncologici, ma il suo utilizzo si è esteso ad altre condizioni dolorose.
- The Initiative on Methods, Measurement, and Pain Assessment in Clinical Trials (IMMPACT): Questa iniziativa ha suggerito l’uso del BPI per i trial clinici sui pazienti con dolore cronico.
- The European Association of Palliative Care (EAPC): Un gruppo di esperti della rete di ricerca dell’EAPC ha identificato il BPI come uno strumento valido e disponibile in molteplici versioni linguistiche per la valutazione del dolore nei pazienti palliativi.
- MD Anderson Cancer Center: Questo importante centro oncologico raccomanda l’uso del BPI (sia nella sua forma breve che lunga) per valutare la severità del dolore e il suo impatto sulle attività quotidiane in pazienti con dolore cronico o acuto, inclusi quelli con cancro.


In sintesi, il Brief Pain Inventory rappresenta uno strumento prezioso per la valutazione multidimensionale del dolore in una varietà di contesti clinici e di ricerca. La sua capacità di fornire in modo sintetico ed efficace informazioni sullo stato doloroso del paziente (intensità, localizzazione, interferenza sulle attività quotidiane, etc) rende il questionario fondamentale per la gestione del dolore cronico e acuto. L’utilizzo del BPI, integrato con altre valutazioni cliniche, contribuisce ad una migliore comprensione del paziente e facilita il ricorso a strategie terapeutiche più informate e personalizzate.
Il sito MedQuest offre un form per compilare online e con semplicità il Brief Pain Inventory, in modo da facilitare l’impiego di questa scala clinica per le necessità di pazienti ed operatori sanitari. Laddove richiesto, viene inoltre consentita l’esportazione della scala compilata in formato PDF, permettendone l’acquisizione come documentazione sanitaria cartacea.
Redazione MedQuest